Azioni per il controllo della contaminazione: Rimozione o inattivazione/distruzione del contaminante
I controlli della contaminazione interessano sia il particolato che i contaminanti microbiologici. Viene considerato particolato qualsiasi tipo di solido sospeso indesiderato, mentre i contaminanti microbiologici includono batteri e microrganismi altrettanto indesiderati. Tenendo presente questa distinzione, un controllo efficace della contaminazione delle materie prime si occupa di entrambi i tipi di contaminanti, eseguendo le seguenti azioni:
1. Rimozione del contaminante tramite metodi di filtrazione del particolato e della membrana. Ciò è generalmente richiesto quando nell'acqua alla fonte sono presenti particolati, al esempio la sabbia, che non possono essere rimossi tramite metodi di riscaldamento. Questa azione può essere attuata anche quando il produttore lavora con materiali sensibili al calore, come le proteine, che possono essere denaturate termicamente.
2. Distruzione o inattivazione dei contaminanti tramite riscaldamento, raffreddamento o altri metodi, come ad esempio le radiazioni UV. In questa discussione tratteremo i metodi più comuni nel settore alimentare e delle bevande, ovvero i metodi di riscaldamento che utilizzano tecnologie di autoclave o di iniezione di vapore. L'inattivazione o la distruzione viene generalmente utilizzata in caso di materiali non sensibili al calore per affrontare i contaminanti microbiologici che potrebbero essere resistenti alla sola filtrazione.
Ove opportuno, i produttori possono intraprendere una combinazione delle azioni di cui sopra per un'ulteriore protezione e nel caso in cui si affrontino sia i contaminanti particolati che quelli microbici.